O del mio amato ben
O del mio amato ben perduto incanto
Lungi è dagli occhi miei
chi m’era gloria e vanto!
Or per le mute stanze
sempre la cerco e chiamo
con pieno il cor di speranze
Ma cerco invan chiamo invan
E il pianger m’è si caro,
che di pianto sol nutro il cor.
Mi sembra, senza lei, triste ogni loco.
Notte mi sembra il giorno;
mi sembra gelo il foco.
Se pur tal volta spero
di darmi ad altra cura,
sol mi tormenta un pensiero;
ma, senza lei, che farò?
Mi par così la vita
vana cosa senza il mio ben.